Butté, il preparatore dei giovani «Ma ora voglio allenare i grandi»

Il tecnico del Mortara è subentrato a inizio stagione, prima dello stop per il Covid: «Qui sono a casa: per il prossimo anno vorrei avere a disposizione una squadra mia»

Per anni preparatore atletico, con un passato anche in squadre di serie D, ma nel suo futuro c’è ora l’ambizione di allenare, mestiere che aveva incominciato a fare nella “sua” Mortara, prima che l’emergenza Covid portasse allo stop anticipato dei campionati dilettantistici. Andrea Butté, 37 anni, da settembre tecnico del Mortara calcio in Prima Categoria, dimostra di avere fame e l’ambizione di vincere. Dopo aver giocato nelle giovanili del club biancoazzurro, con cui ha poi esordito in prima squadra nel 2000, ha poi indossato le maglie di Sparta Novara e Tornaco, sempre nel Novarese. Ha poi militato negli Amatori e nel calcio a 5 (per lui anche un’esperienza con il Novara in C2) prima di chiudere con il calcio giocato nel 2015, ad appena 32 anni. «Da lì ho intrapreso il lavoro di preparatore atletico – afferma Butté – nella stagione 2015/2016, con il Verbania, abbiamo vinto il campionato di Eccellenza e conquistato una storica promozione in serie D. Sono rimasto fino alla metà dell’anno successivo, quando è stato esonerato l’allenatore in carica. Poi nel 2017 ho preso il patentino da allenatore, dopo aver sostenuto il corso Uefa B. Dalla stagione sportiva 2018/2019 sono entrato a far parte del progetto “Sport&Medicine” dell’Atalanta. Questo mi ha permesso di crescere nella mia professione e mi ha dato tanto lavoro: diversi giocatori, molti dei quali militano o hanno militato nelle serie maggiori, si sono rivolti al sottoscritto. A titolo di esempio, cito l’ex centrocampista del Novara, Marco Rigoni, Mario Pugliese, che gioca ora nella Vibonese, e Nicholas Siega, che milita nel Pisa». Il resto è storia recente: tornato al Mortara, ha guidato dapprima la squadra Under 17, poi l’Under 19 e ha seguito la preparazione atletica della prima squadra allenata da Enea Garbagnoli, che ha in seguito sostituito a inizio anno. «Non nascondo che il mio desiderio per il prossimo anno sarebbe quello di allenare una squadra che sia mia e non ereditata da qualcun altro – prosegue Butté – con il Mortara mi trovo bene: ormai è come se fosse la mia casa, se ci fosse la possibilità di continuare ne sarei felice ma staremo a vedere che cosa succederà. Adesso siamo fermi per le note disposizioni sanitarie: del resto, possiamo svolgere solamente allenamenti individuali ma per questioni logistiche e anche economiche non abbiamo ritenuto opportuno farli. Diverso è il discorso per i giovani. Per loro sarebbe fondamentale anche solo tirare quattro calci al pallone. Il rischio è che così si blocchi la loro crescita».

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