Serafini, alloggi da liberare Pronta la causa al gestore

Due persone rifiutano ancora di lasciare gli appartamenti adibiti 

per la residenza temporanea. Il Comune: «Impegni disattesi»

Tempo scaduto per l’ex orfanotrofio Serafini. Domenica scorsa è scaduta la convenzione tra il Comune e la cooperativa “Idee solidali” di Acqui Terme che, come noto da alcune settimane, aveva manifestato l’intenzione di non proseguire nella gestione. E la vicenda potrebbe avere anche uno strascico legale per l’eredità lasciata nella gestione degli alloggi temporanei per famiglie in difficoltà economica e sociale. Nell’ultimo periodo c’erano state infatti difficoltà dettate dal comportamento di alcuni inquilini che non accettavano di buon grado di trasferirsi altrove dopo un periodo di residenza lungo. In alcuni casi si sarebbero verificati anche problemi di vicinato e disturbo alla quiete pubblica. «Abbiamo fatto un censimento – commenta il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali, Giuliana Braseschi – e risultano ancora nello stabile soltanto due persone con le quali stiamo cercando una mediazione».

Le altre risultano invece avere già trovato un’altra sistemazione. Il problema è però capire che cosa succederà, adesso che la convenzione è scaduta e si pone la necessità di riconvertire la struttura. Nell’ultimo periodo era trapelata anche la possibilità di passare a una gestione di edilizia popolare tradizionale, magari in convenzione con Aler. La questione sarà verosimilmente risolta dalla prossima amministrazione. Intanto però nell’immediato si potrebbe passare alle carte bollate. «La cooperativa non ha rispettato gli impegni presi – attacca l’assessore Braseschi – e ci ha lasciato una situazione difficile da dipanare. Oltretutto, dopo questo periodo, gli alloggi devono essere ristrutturati e il Comune da solo non può accollarsi i costi di manutenzione. Abbiamo già affrontato la questione con i nostri legali: staremo quindi a vedere ora che cosa succederà. Non è escluso che la questione si possa risolvere in tribunale. Quel che è certo è che nel futuro non ci sarà più un’esperienza di residenza temporanea che abbiamo visto non funziona. Degli ospiti che abbiamo avuto due erano state denunciate per danni, altrettante per schiamazzi e un altro aveva ricevuto un Daspo. Parliamo quindi di soggetti complicati che avrebbero dovuti essere gestiti in maniera diversa». 

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