Maddalena Castelletti ha aiutato i residenti all’inizio della pandemia
Il suo sportello di sostegno da remoto fatto proprio dall’Ordine nazionale
Sarà premiata dal Comune di Tromello con la cittadinanza onoraria per il suo contributo dato durante il lockdown primaverile. E oltre alla cittadinanza, riceverà anche una benemerenza civica dal sindaco Gianmarco Negri. Maddalena Castelletti, da 12 anni residente a Garlasco, psicologa clinica laureata in Neuroscienze cognitive e psicologia sperimentale, è stata la responsabile dello sportello di aiuto psicologico gratuito. L’iniziativa, avviata da febbraio (appena scoppiata la pandemia), è stata vista come una novità non soltanto in Lomellina ma anche in tutto il mondo. Non a caso, il suo metodo è stato successivamente riconosciuto dall’agenzia di stampa britannica Reuters e denonimato “Protocollo Tromello“. Ed è stato fatto proprio dall’Ordine nazionale degli psicologi e dalla Protezione civile nazionale. Il servizio veniva svolto da remoto (via Skype o Whatsapp), per via delle disposizioni anti Covid. Castelletti, tra le altre cose, è coordinatrice dell’ambulatorio di neuropsicologia clinica preso il Magenta Medical Center di Milano ed è consulente psicologa presso diversi istituti scolastici in Lombardia. Per snocciolare qualche dato, il servizio di pronto soccorso psicologico Covid-19 ha assistito 302 utenti, di cui 93 residenti a Tromello e 209 nel resto d’Italia (di questi 179 in Lombardia e 30 provenienti da altre regioni). Dei 93 utenti tromellesi che hanno avuto accesso al servizio, 58 erano donne, 35 sono stati uomini ricompresi tra i 18 e 60 anni. Tra le donne, sette appartenevano alla fascia d’età dai 14 ai 18 anni, 18 a quella dai 18 ai 60 anni, 33 erano over 60. Ogni utente ha fatto due colloqui che comprendevano l’accoglienza e il controllo dopo alcuni giorni. Otto sono stati presi in carico contemporaneamente dai medici di base o dalla consulente psichiatra per terapia farmacologica. Le motivazioni cliniche hanno riguardato disturbi d’ansia con e senza attacchi di panico, depressione, riacutizzazioni di psicopatologie pregresse, Ptsd (disturbo da stress acuto e post traumatico). «All’inizio – racconta la dottoressa Castelletti – sono state più le donne a rivolgersi a questo sportello, poi da metà marzo in poi c’è stato un boom di accessi anche da parte degli uomini. I picchi maggiori si sono verificati in concomitanza con le varie disposizioni regionali o nazionali. I casi più gravi hanno riguardato chi non era mai entrato in contatto con uno psicologo, mentre altri, tra cui anche alcuni miei pazienti, hanno sofferto di meno, probabilmente perché più preparati ad affrontare questa situazione difficile. A livello umano ho condiviso anch’io le stesse preoccupazioni che avevano tutti, isolati e costretti a restare in casa, ma è stato fondamentale contare sul supporto dei miei collaboratori e affetti più cari, che mi hanno convinto che stessi facendo la scelta giusta. Credetemi, abbiamo dovuto fare i conti con un mondo di sofferenza. C’è stato chi, ad esempio, ha richiesto aiuto perché doveva comunicare un lutto ai figli più piccoli, che non sapevano cosa stesse accadendo. Tutti coloro che hanno voluto richiedere aiuto, lo hanno fatto non perché volevano solo farsi una chiaccherata ma perché ne avevano veramente bisogno, da chi soffriva di depressione a chi accusava attacchi di panico», conclude Castelletti.