Una nuova Pasqua sottotono «Penalizzati dalle restrizioni»

Le limitazioni agli spostamenti inducono la gente alla cautela 

«C’è troppa incertezza: anche i parenti li saluteremo a distanza»

Natale con i tuoi, Pasqua pure. Si può partire da questo celebre detto parafrasato per descrivere la Pasqua dei mortaresi. Che, mai come quest’anno, si preannuncia sottotono. La ragione è data dalle restrizioni anti Covid che limitano gli spostamenti (consentiti tra le 5 e le 22 nella stessa regione, fino a un massimo di due persone, con l’aggiunta di due minori di 14 anni). «Io credo che farò esattamente come gli anni scorsi – così esordisce Filo Montalbetti, 62 anni, pensionato – purtroppo la situazione attuale impone di stare cauti e staremo a casa. Mi auguro ci siano in futuro regole più elastiche». Non è il solo a pensarlo. «Passeremo la Pasqua io e mia moglie – osserva il 69enne Gigi Paralovo – personalmente non ci siamo posti un budget: ci siamo posti poche spese e limitate, a seconda anche di quanti saremo a tavola». Gli fa eco Giorgio Sommaruga, informatico, di sei anni più giovane: «Al momento ci ritroviamo nell’impossibilità di programmare qualsiasi iniziativa – sottolinea – c’è troppa incertezza viste le notizie che si rincorrono quotidianamente. Resteremo a casa in famiglia: anche i parenti li sentiremo da remoto». In molti non hanno intenzione di rinunciare alla famiglia. «Io e mia moglie staremo con nostra figlia – dice Ermanno Demaestri, 86 anni – condivideremo anche le spese che giocoforza saranno più risicate rispetto agli altri anni». Speculare la disamina di Rosario Fede, 71, in pensione: «Gli anni passati abbiamo sempre avuto la tavolata piena – sostiene – quest’anno invece non sarà possibile, per via delle restrizioni. Ho un fratello che abita in Belgio e non lo potrò vedere mentre è da vedere se i nostri figli da Milano potranno venire a trovarci. Staremo in quattro o cinque persone al massimo». Articolata la disamina del 64enne Giorgio Veronese, volontario Cri e Anffas: «Rispetto a un anno fa – dice – la gente è maggiormente consapevole e non ne può più di tutte queste restrizioni. C’è un maggior desiderio di riappropriarsi della propria libertà. Per il resto, non abbiamo deciso ancora nulla. L’intenzione è comunque quella di risparmiare il più possibile sul budget, anche perché arriviamo da spese importanti». Telegrafico il parere del 74enne Arnaldo Moretto, pensionato: «Eravamo abituati ad avere i figli a casa – taglia corto – ora dobbiamo fare di necessità virtù, date le limitazioni che ci sono agli spostamenti. Chissà che questa non sia l’occasione di riscoprire le cose che contano veramente». Così si esprime anche Giuseppe Sparaco, di due anni più anziano: «Ormai ci abbiamo fatto il callo – sottolinea – l’importante è vivere questo periodo in tranquillità, sperando che passi alla svelta. Non ci saranno stravolgimenti rispetto a un anno fa: Pasqua in casa con moglie e figlio». E ancora: «Io la vivrò con i miei genitori – interviene Raffaella Ansani, 42 anni, commerciante – non credo che ci saranno cambiamenti rispetto al Natale: l’importante è vivere queste giornate di festa in compagnia. Poi secondo me queste limitazioni hanno poco senso: la gente gira lo stesso e i controlli sono sporadici». Chiude il cerchio il 66enne Roberto Rimola: «Noi saremo in quattro – chiosa – faremo un pranzo nella normalità. Abbiamo anche la fortuna di avere una figlia cuoca e questo ci permette anche di risparmiare sulle spese per il cibo».

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