Bpm, la scure dei tagli si abbatte a Cilavegna

Chiuderà a fine maggio la filiale in via Gramsci: stessa sorte anche a Gropello Cairoli. Rimane incerto il futuro per gli attuali correntisti

È di questi giorni la notizia che chiuderà la filiale dell’ex Banca popolare di Novara, in via Gramsci, che da oltre mezzo secolo rappresentava un punto di riferimento importante della comunità cilavegnese. Nel piano industriale 2021, l’attuale Banca Bpm ha previsto la chiusura di 300 filiali e 1500 prepensionamenti, una riduzione che porta il gruppo ad avere circa mille filiali in meno rispetto a quattro anni fa. Una prima ondata di tagli aveva colpito la Lomellina già nel 2018, quando sono state chiuse le filiali di Tromello, Frascarolo, Confienza, Palestro, Mezzana Bigli e San Giorgio. Il taglio riguarderà stavolta, oltre a Cilavegna, anche la filiale di Gropello, in via Libertà, e quella di Borgolavezzaro, confinante con Cilavegna, Robbio, Albonese e Nicorvo. Al momento non sono arrivate comunicazioni ufficiali riguardo al momento della chiusura, che si pensa possa arrivare alla fine di maggio (si ipotizza venerdì 21). A Cilavegna ci sarebbero altre due banche, oltre all’ufficio postale, ma è innegabile che per i correntisti rappresenta una problematica non di poco conto. «Purtroppo subiamo quella che è una decisione calata dall’alto – commenta il sindaco Giovanna Falzone – sulla quale abbiamo ben poca voce in capitolo, se non sollevare un disagio per le famiglie. La voce circola già da diverso tempo: mi avevano riferito che il piano di razionalizzazione del gruppo bancario avrebbe riguardato prima il Piemonte e poi la Lombardia. Monitoriamo comunque la situazione. Dispiace perché quella di via Gramsci era diventata parte della nostra comunità». 

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