«Sono giovane e sanissima, eppure il Covid mi ha distrutta»

Il calvario di Linda Ben Sadok, 24 anni, è iniziato lo scorso 11 marzo «Terribile non avere fiato, dico ai miei coetanei di stare molto attenti»

«Quando sei giovane pensi sempre di riuscire a cavartela. Non è così. Ho tanti conoscenti che ancora oggi dubitano di questa malattia, si sbagliano di grosso». Linda Ben Sadok ha 24 anni. È una ragazza solare, sveglia, che ha sempre chiesto molto al proprio corpo: studia per ottenere una laurea magistrale in relazioni internazionali («Vorrei operare nella politica, nell’ambito delle ambasciate e della diplomazia»), nel frattempo lavora per mantenersi. «Ma dopo quello che ho vissuto – racconta – il rapporto con il mio corpo è cambiato, ho compreso che forse alle volte devo anche riposare». La sua storia è quella di una giovane in piena salute, che in un giorno come tanti si sveglia con una strana sensazione: «Era l’11 marzo, e mi sono alzata letteralmente distrutta. Era come se il giorno precedente mi fossi allenata per otto ore di fila, e mi sono chiesta come fosse possibile. Il 10 avevo posato per un servizio fotografico per lavoro, chiaramente rispettando il distanziamento e tutte le norme di sicurezza, e ho pensato di aver preso la classica botta di freddo. Quella sera ho avuto 39 di febbre». Linda decide di darsi tempo: capita, alle volte, di non sentirsi bene. «Ma quel fine settimana la febbre non è calata, e poi sono apparsi i sintomi. Non sentivo odori e sapori, mi è passata di colpo la fame. E soprattutto ha iniziato a mancarmi il fiato». L’esito del tampone è stato chiaro: positività al Covid-19. «Una mazzata. Era incredibile che fosse successo a me, mi sono davvero arrabbiata. Come l’ho preso? Non lo so, davvero. Uscivo di casa solo per le commissioni, mi sono concessa un aperitivo a gennaio, ma poi avevo paura di ammalarmi e ho smesso di uscire per le cose futili, non vedo i miei amici di Novara da settembre. Sono sempre stata attenta, igienizzando anche il cellulare. La scorsa estate non sono andata neanche in vacanza. Eppure è successo, la mia ragione me la sono fatta pensando che sia accaduto magari al supermercato». La 24enne mortarese si è subito allontanata dalla famiglia: «In quel periodo ero a Vigevano dal mio fidanzato, mi ero spostata da lui per preparare un esame. Non vedevo i miei genitori e mia nonna da due settimane. Anche il mio fidanzato ha preso il Covid, ha iniziato a sentire qualcosa proprio il mio stesso giorno. Ma per fortuna non ha avuto praticamente sintomi, solo un po’ di stanchezza, e una minima perdita di odori e sapori». Per Linda è iniziato un periodo difficilissimo: «La quarantena è stata pesante, non sai cosa ti può accadere. Un giorno ti pare di stare meglio, quello successivo non riesci ad alzarti dal letto. In quel frangente, ogni emozione era amplificata». La sera di Pasquetta, una complicazione: «Sono andata al pronto soccorso, mi hanno assistita ma non sono stata ricoverata per assenza di posti. È quasi come se avessi fatto due Covid, perché dopo questa complicazione sono stata davvero male». Un dramma che la giovane ha voluto anche raccontare sui social, per mettere tutti in guardia: anche un soggetto sano, bello e in forma può soffrire, pesantemente. «Ci sono stati momenti in cui mi mancava così tanto il fiato da pensare di morire, momenti in cui il corpo faceva così male da non riuscire ad alzarmi dal letto e giorni in cui la testa faceva così male da rendermi poco lucida». Intensi, perché in fondo drammatici, anche i contatti con la famiglia: «È stato molto difficile. A Mortara si trovavano mia madre, mia sorella e mio fratello, mentre mio padre era in Tunisia per lavoro. È stato duro vedere ogni mattina sul telefono il messaggio di mia mamma, e non riuscire mai a darle buone notizie. E quando fai una videochiamata, puoi anche dire di stare bene, ma se il tuo volto dice altro un genitore lo capisce. È capitato che dopo la chiamata piangessi anche per tre ore di fila». Ora, per fortuna va meglio, l’ultimo tampone ha dato esito negativo, e piano piano la situazione migliora: «Ho dovuto cambiare a un certo punto la cura, che mi ha molto debilitata. Le ultime settimane sono state dure, ora va un po’ meglio. Voglio solo stare tranquilla e prendermi tutto il tempo di cui ho bisogno. Ho sempre preteso molto dal mio corpo, ora devo assecondarlo per riprendermi. Ho voluto raccontare la mia esperienza sui social per cercare di sensibilizzare anche chi ancora oggi nega che il Covid sia un dramma. Sono stata malissimo, io che pure sono sanissima. Dobbiamo stare molto attenti». Basta, insomma, improvvisarsi virologi dopo aver visto qualche video su YouTube: questo virus esiste, lo stiamo combattendo ed è anche giusto tornare a una parvenza di normalità. Lo si faccia, però, con la consapevolezza che la salute, come si suol dire, viene davvero prima di ogni altra cosa. 

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