Il progetto di “Amicivico” è iniziato lunedì con un video dalla Guinea-Bissau Intervistato Dionisio Cumba, appena nominato ministro del suo Paese
È un’idea certamente importante per il momento che stiamo vivendo. L’hanno organizzata e messa in pratica la bibliotecaria Antonella Ferrara e la presidente di AmiCivico Maria Forni. L’iniziativa è infatti in capo all’associazione che organizzata tanti eventi e offre manodopera (non solo culturale) al Civico.17 di Mortara. Un braccio operativo molto importante oggi e lo diventerà ancora di più nel momento in cui si potrà finalmente programmare qualche iniziativa con il pubblico in presenza. L’idea che ha già ottenuto un primo risultato e un primo video pubblicato (ancora visibile, ovviamente, perché il materiale online non viene cancellato) è quella di intervistare medici e personaggi che nel mondo possono descrivere la pandemia. «Le immagini che vediamo in televisione sono quasi interamente dedicate alla situazione italiana, giustamente – dice Antonella Ferrara – perché noi siamo preoccupati per noi stessi e per i nostri cari. Ma sappiamo molto poco di quel che succede nel mondo. Abbiamo, per questo motivo, organizzato delle interviste video che saranno pubblicate al lunedì e al giovedì alle 17 e permetteranno di capire quali eventi colpiscono altre parti della nostra terra. Siamo partiti lunedì con l’Africa e in particolare la Guinea-Bissau dove esiste un ospedale creato dall’associazione Prabis che ha sede a Vigevano ma conta anche sull’apporto di molti mortaresi». Intervistato il dottor Dionisio Cumba, tra l’altro appena nominato ministro della salute del suo Paese. Domani, giovedì, ci si sposta in Cina, quindi sarà la volta di Madrid. Poi arrivano la Giordania, New York, con Chetta Rella, di AmiCivico, mortarese che ha i figli nella grande Mela e durante la pandemia si è trasferita da loro. L’ultima puntata prevista è per ora in India. Ma probabilmente la serie proseguirà. Sul progetto, la presidente di AmiCivico Maria Forni, ex dirigente scolastica interviene con un commento personale: «Abbiamo attraversato un periodo epocale, che non è ancora terminato, viviamo allentamenti e restrizioni. Ma abbiamo imparato a fare tante cose che prima non facevamo. Questa opportunità della biblioteca di collegarsi con un’intervista e un video realizzato dall’altra parte del mondo è una di quelle pratiche tecnologiche che abbiamo dovuto imparare, ma sono buone, non perdiamole. Di queste cose dovremo tenere conto in futuro quando ci saremo lasciati alle spalle questa pandemia».