È morto Amilcare Baccini ha guidato Assomac dal 1982

L’attuale direttore Roberto Vago lo ricorda: «È stato un condottiero,
esploratore curioso di ogni materia, sensibile ma a volte anche scontroso»

VIGEVANO – Avrebbe compiuto 73 anni il 30 marzo. Amilcare Baccini, ex direttore di Assomac Vigevano, è morto ieri per problemi respiratori legati al coronavirus. Dal 1982 era stato alla guida di Assomac, l’associazione di categoria dei produttori di Macchine per Calzature, che ha sede a Vigevano. «La notizia – commenta in una nota l’attuale direttore Roberto Vago – è arrivata di prima mattina, martedì. Una ferita al cuore. Ciascuno custodisce un ricordo personale della relazione con Amilcare che dal 1982 fino ad ottobre dello scorso anno ha guidato Assomac attraverso le più turbolente e altalenanti vicende economiche, con la fermezza di un capitano che guarda lontano e trascina con entusiasmo e spirito associazionistico il gruppo fatto di altri capitani». Aveva mosso i primi passi nel sindacato a Milano, per poi passare all’associazione che fa capo a Confindustria. «Due o forse tre generazioni di capitani d’industria – continua – si sono avvicendate sotto la sua direzione di Assomac, sempre lui ha saputo comprendere l’esigenza del singolo, della persona, prima dell’azienda». Sposato e padre di due figli, si era trasferito in Lomellina con la seconda moglie. Subito aveva intessuto amicizie e aveva portato la propria determinazione nel settore industriale di cui si occupava. «Un condottiero, esploratore, curioso di ogni materia, sensibile anche se a volte scontroso. – continua Vago – Fermo e deciso, ma generoso e capace di leggere i sentimenti di ciascuno, caparbio ma per difendere le sue idee senza dover scendere a compromessi. Le sue visite in fabbrica, i suoi consigli, le sue domande per comprendere a fondo e per spronare le imprese a non arrendersi, a fare sempre di più, a guardare avanti, fanno parte della sua ritualità. Amilcare non aveva molta dimestichezza con i sistemi informatici ma sapeva che tecnologia ed innovazione erano la base del futuro di tutti e ne riconosceva il valore. Ha lavorato per l’associazione fino a qualche mese fa, come se fosse un’impresa, ha trasformato il ruolo di rappresentanza di categoria in azienda di servizi».

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