Un aiuto alle donne in carcere con i proventi della mostra

La vendita dei pizzi in esposizione produrrà un piccolo introito che sarà destinato all’acquisto di alcune schede telefoniche per le detenute

La mostra dei pizzi in corso al Civico.17 produrrà un provento dalle eventuali vendite e un piccolo grande aiuto per alcune donne carcerate le quali potranno parlare, nelle vancanze di Natale con i loro figli. Non è tanto un regalo per loro, quando per i bambini. È questo il senso con cui la biblioteca sta vivendo il mese contro la violenza sulle donne. Il Civico 17 da lunedì 22 a sabato 27 novembre ospita l’esposizione dei pizzi fatti a mano. Questo progetto, chiamato “Mani di donna”, devolverà l’eventuale ricavato a suor Diletta Brambilla delle pianzoline, per aiutare le donne del carcere, in collaborazione con il Lions Club Mortara Silvabella, il Lions Club Mede Host e il Soroptomist Lomellina. Sabato 27 alla fine della settimana di mostra  le associazioni del territorio che lavorano per lo stesso obiettivo si troveranno per una conferenza dal titolo “La fragilità e la forza delle donne”. Interverranno la stessa suor Diletta, l’Associazione Kore di Vigevano e i lions. L’esposizione di questa settimana con i pizzi creati dalle mani di donne è nata da un’idea di Lorenza Raimondi del Lions Silvabella, poi sviluppata grazie alle amicizie e alla collaborazione di “17punti in compagnia”, il gruppo di cucito che si riuniva in biblioteca. Il senso del progetto è spiegato da suor Diletta che si occupa con regolarità, da anni, all’interno della Casa di reclusione dei Piccolini di Vigevano dell’assistenza alle detenute italiane e straniere. Servono piccoli aiuti per l’igiene personale o della cella e biancheria intima. «Ma la cosa di cui hanno più bisogno – sottolinea suor Diletta – è la possibilità di regalare un sorriso a loro e ai loro figli dieci minuti alla settimana (il tempo massimo che l’istituto di pena concede) ascoltando le reciproche voci al telefono». Le schede sono custodite dalla direzione del carcere che le concede seguendo un rigido protocollo. «Per noi – conclude la bibliotecaria Antonella Ferrara – il no alla violenza è ben espresso dallo striscione dietro la panchina rossa, è rispondere con un grande si alle donne e a cosa sanno fare le donne, solo loro». 

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