Vicini, Protezione civile: le mascherine (per ora) solo da Cina e Turchia

Non c’è ancora una soluzione alle mascherine per tutti. Lo conferma, dal suo punto di osservazione privilegiato, Gianluca Vicini, responsabile della sala operativa della protezione civile Croce Rossa della Regione. Il coordinamento viene effettuato a Valle Lomellina. «Bisogna partire da un dato di fatto – afferma – che in Lombardia servono circa un milione di mascherine al giorno, di vario tipo, tra le chirurgiche e quelle più specifiche e protettive che abbiamo tutti imparato a conoscere come FFP2. Noi abbiamo uno smistamento di mascherine in consegna quotidianamente e le forniture ci arrivano, per ora, solo dalla Truchia e dalla Cina. Sappiamo delle forniture bloccate alle frontiere europee, e della burocrazia che rallenta, ma abbiamo anche visto servizi televisivi di aziende italiane che si stanno riconvertendo. Di queste nuove mascherine, però, non abbiamo ancora avuto notizie». Nonostante l’accelerazione, dunque, il problema mascherina sussiste ancora. «Certo – aggiunge Vicini – anche se dovremmo iniziare a fare un ulteriore distinguo. Chi va al supermercato sarebbe meglio che usasse la mascherina di tipo chirurgico, che serve a far sì che le proprie goccioline non vadano sparse nell’aria. È una protezione per gli altri. Quelle più professionali, che servono invece a proteggere se stessi, le FFP2, le devono usare coloro che hanno possibilità di contatto con persone infette. Quindi gli operatori. In questo modo si eviterebbero comportamenti scorretti e sprechi». In questi giorni, nelle farmacie della Lomellina, sono cominciate ad arrivare le prime mascherine di tipo chirurgico e sono state messe in vendita a prezzi che variano dai 3,50 ai 5 euro a mascherina. Assicurano i farmacisti «con ricarichi minimi». Nel frattempo iniziano anche a circolare le mascherine “fai da te” oppure quelle senza certificazioni ma prodotte dall’azienda locale. Va tutto bene, per proteggere gli altri, sia quando si deve uscire per fare la spesa o per portare fuori il cane.

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