«Solo se accetteremo il pericolo lo sconfiggeremo definitivamente»

Patricia Valente: «Viviamo i momenti a casa con serenità. Va evitata su tutte la ricerca ossessiva di informazioni»

L’esperta Patricia Valente

L’emergenza Coronavirus, tra le altre cose, ha messo a dura prova la salute psicologica. Preoccupazioni e incertezza sono aumentate sempre più con il passare dei giorni, a seguito dell’aggiornamento quotidiano dei dati del contagio e della letalità del virus anche in tutta la Lomellina. Fattori che pesano ancora di più, restando a casa ed evitando i contatti sociali. Ecco allora che in un momento come quello che stiamo vivendo, bisogna saper gestire le emozioni e affrontare i problemi. Lo dice Patricia Valente, psicologa del centro di orientamento disabili “Il Filéremo” di Vigevano, in prima fila per il sostegno ai ragazzi diversamente abili e alle loro famiglie. «In questo momento – dice l’esperta – rimaniamo comunque operativi, seppur a distanza, attraverso videochiamate. Molti ragazzi che assistiamo non sono più venuti, perché spaventati da ciò che stesse succedendo, già dai primi giorni in cui è scoppiata l’emergenza, alla fine di febbraio. L’errore che non dobbiamo fare adesso è evitare la ricerca ossessiva di informazioni. Spesso, davanti a un rischio nuovo, si tende all’iperprotezione per tutelare se stessi e i propri cari. Atteniamoci – spiega la dottoressa Valente – soltanto alle fonti più affidabili, quelle ufficiali per intenderci (ministero della Salute e Istituto superiore di sanità), e utilizzarle per filtrare la realtà. I social possono essere un’arma a doppio taglio in questo periodo: se è vero che possono essere utili per socializzare e mantenere i contatti con gli amici, è altrettanto vero che non va fatto un uso esagerato ascoltando i pareri del primo che passa».

Un aspetto importante è la condivisione delle proprie emozioni. «Dobbiamo intendere ciò che stiamo vivendo come un fenomeno collettivo e non personale – continua la dottoressa Valente – in particolare condividiamo i nostri stati d’animo, anche quelli più tristi e dolorosi come la perdita dei propri cari. Dobbiamo accettare il pericolo oggettivo, perché solamente così lo possiamo combattere. Sforziamoci di vedere sempre il lato positivo e capire che non tutto il male viene per nuocere. Questa può essere ad esempio l’occasione per riappropriarsi della propria vita e fare cose che prima non si facevano perché non si aveva tempo. È importante infine fare attività fisica e badare al proprio benessere psicofisico: mente e corpo devono essere uniti. Dedichiamo mezz’ora della giornata per fare stretching o esercizi a corpo libero», conclude Valente. 

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