L’esperta: «Aiutiamo i bambini a vedere il bicchiere mezzo pieno»

Isabella Biscaldi: «Fondamentale l’attività motoria nel giardino
ma attenzione alle crisi frequenti: i genitori siano forti»

La quotidianità ai tempi del Coronavirus presenta nuove sfide, ma l’isolamento domiciliare si sta rivelando particolarmente difficile da gestire per le famiglie con bambini: in seguito alle polemiche scatenate dalla circolare del Ministero dell’Interno, sembra ormai archiviata la possibilità per i genitori di portare i figli a passeggiare, sia pure nelle prossimità dell’abitazione. Eppure, anche all’interno delle quattro mura domestiche sono molte le attività che si possono proporre ai più piccoli, come spiega la pediatra dottoressa Isabella Biscaldi: «In questo momento la casa è il mondo del bambino: i genitori, come direttori d’orchestra, devono portare al suo interno tutte le attività esterne e inventarne di nuove. È importante organizzare gli spazi e i tempi per creare una routine giornaliera: la regolarità è una grande amica in questo periodo di incertezza». Come ricorda la Società Italiana di Pediatria, è bene impostare la sveglia sempre alla stessa ora, come se si dovesse andare a scuola, per poi suddividere la giornata tra le varie attività: lezioni online, aiuto nelle faccende domestiche, attività ludiche e creative. «Di questi tempi chi ha un giardino ha una grande fortuna – prosegue la dottoressa Biscaldi – e con l’arrivo della bella stagione si possono praticare diverse attività all’aria aperta. Per chi non avesse uno spazio all’aperto, un’alternativa può essere praticare attività motoria con le finestre aperte». L’esercizio fisico è in effetti una delle attività da considerare per riempire la giornata dei più piccoli: un’ora di ballo, salti, capriole e stretching praticata tre volte alla settimana contribuisce a promuovere il benessere psicologico, oltre a migliorare le condizioni di salute fisica. Altro aspetto rilevante è la comunicazione con i bambini circa la situazione che stiamo vivendo: «È compito dei genitori sostenere emotivamente e psicologicamente i piccoli di casa. Come loro punto di riferimento, dobbiamo aiutarli a vedere il bicchiere mezzo pieno: è giusto spiegare in modo sincero e coerente che un virus ha cambiato il nostro modo di vivere, ma che in casa siamo al sicuro e ci sono persone fidate che si stanno occupando di risolvere il problema. Se i bambini hanno crisi di rabbia dobbiamo lasciarli sfogare e dimostrarci disponibili ad ascoltarli, evitando di sminuire con frasi come “So come ti senti”; “Poteva andare peggio”; “Non ci pensare”; “Sarai più forte grazie a questo”». Infine, particolare attenzione va prestata al modo di informarsi: «Occorre evitare che i bambini si trovino soli davanti alla tv – conclude l’esperta – ma selezionare le notizie e consultarle insieme, concentrandosi sui dettagli più rassicuranti».

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