Il nuovo semaforo T-red scontenta (quasi) tutti

Continua a far discutere il semaforo “killer” di San Pio. Il T- red installato prima di Natale all’intersezione di corso Torino con le vie Belvedere e Olevano ha già mietuto diverse vittime (in 30 multati soltanto nella prima settimana). Sul tema la minoranza consiliare si fa sentire, non condividendo i costi dell’operazione: 50mila euro come canone di affitto fino alla fine del 2020. Un esborso significativo che, secondo gli esponenti dell’amministrazione di piazza Martiri della libertà, avrebbe potuto essere impiegato in maniera diversa e oltretutto non risolve il problema della sicurezza. Quasi tutti convengono che nella zona non ci fossero stati incidenti oppure problemi da giustificare una simile spesa. Insomma, per i membri dell’opposizione si tratta dell’ennesimo investimento fine a se stesso promosso dalla giunta guidata da Marco Facchinotti.

«La reputo una spesa eccessiva e non giustificata dall’esigenza di garantire maggiore sicurezza in zona – commenta il consigliere di Rifondazione comunista, Giuseppe Abbà – visto che non mi risulta ci siano mai stati particolari incidenti in zona. Questo mi sembra sia soltanto il classico strumento impiegato per fare cassa con i soldi dei cittadini. Piuttosto farei in modo di migliorare il servizio di vigilanza che nel quartiere mi sembra ancora alquanto carente». In parte d’accordo Marco Barbieri, esponente della lista Pd- “Noi per Mortara”: «Qualcosa andava fatto – argomenta – perché è capitato più volte che la gente passasse con il rosso creando un pericolo per l’incolumità altrui. Però non avrei investito una somma così ingente per un unico strumento. Così facendo, sembra che si voglia soltanto incassare soldi per rimediare a una cattiva gestione economica passata. E questo si aggiunge ad altri investimenti fatti nel passato da questa amministrazione». Senza mezzi termini il consigliere di Forza Italia, Fabrizio Giannelli: «È una vergogna – tuona – si continua a dire che mancano i soldi, poi però quando si vuole, questi si trovano. È giusto punire gli automobilisti indisciplinati ma bisogna evitare l’accanimento ingiustificato. Avrei visto meglio dei rilevatori di velocità per combattere il problema della sicurezza. Ma evidentemente l’intento di questa amministrazione è prima di tutto fare cassa». Così la capogruppo forzista, Daniela Bio: «L’incolumità e la sicurezza sono la cosa più importante – afferma – ma non ne vedevo la necessità visto che l’incrocio è piuttosto ampio e ben segnalato da semafori. Neppure mi sembrava vi fosse abitudine da parte dei numerosi veicoli quotidiani, passare con il rosso, se non nelle ore serali. Questo rischia di diventare un debito più che un credito: chi ne gioverà di tutto ciò ? Si accettano convincenti spiegazioni». Questa l’opinione di Paola Savini, della civica “Le nostre forze per Mortara”: «Io mi chiedo dove fosse la necessità – si domanda – non vedo di buon occhio questa operazione. Sono sempre dell’idea che si debba agevolare i cittadini, non ricorrere alla sanzione. Oltretutto le multe vanno poi riscosse e non mi pare che fino ad oggi questo sia stato fatto».

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