I saldi slittano ad agosto «Una scelta inevitabile»

La gente ha voglia di uscire e dimostra un grande senso civico
Ma la cassa integrazione non arriva e i consumi ne risentono

È ufficiale: saldi al via il primo agosto, con la possibilità di dar vita a vendite promozionali nei 30 giorni precedenti. Così, a poco più di due settimane dalla riapertura di gran parte dei negozi, i commercianti si trovano da un lato a dover analizzare questa primissima fase, dall’altro a dover pianificare ciò che sarà. «Siamo di fronte a una ripresa molto lenta e all’insegna della cautela – è la lettura di Edoardo Rossi, presidente di Ascom Mortara – le persone hanno ancora un velo di timore e l’approccio ai negozi è quindi ancora ridotto, ma è apprezzabile che i commercianti, con forza e dignità, ce la stiano mettendo tutta per essere operativi e cercare di avvicinarsi a una forma di normalità. Il rinvio dei saldi? Direi inevitabile. In generale è ancora prematuro parlare, sarà fondamentale capire quali saranno gli interventi a cascata a favore dei consumatori. Le famiglie pagano ad esempio il ritardo nell’erogazione della cassa integrazione, ciò va a influire sui consumi. Si sta vivendo forse non alla giornata, ma quasi». Per il segretario Alberto Zaverio «senza dubbio si registrano entusiasmo e voglia di tornare dietro al bancone. Ora si tratta di capire quanto il cliente finale abbia ripreso a uscire. Un po’ di movimento c’è, ma siamo lontani da uno scenario ante Covid. Per quanto concerne l’inizio dei saldi ad agosto, non si poteva fare altrimenti. Si pensi che i negozi di abbigliamento hanno chiuso di fatto il 7 marzo. La grossa incognita riguarda quando il singolo cittadino riprenderà a frequentare con disinvoltura le attività economiche». Saldi che vedranno in prima linea in particolare i negozi di abbigliamento. Così Massimo Ricci: «Siamo relativamente soddisfatti di questa ripartenza. Immaginavamo che la gente avesse voglia di uscire, anche se non mancano difficoltà economiche. I clienti sono rispettosi delle disposizioni, vediamo persone attente ma non ossessionate. Ancor prima di riaprire sapevamo che avremmo dovuto proporre degli sconti. Di fatto è saltata una stagione, e andavano incentivati gli acquisti. L’aver posticipato i saldi è tutto sommato giusto, o ci saremmo trovati nelle condizioni di dover saldare i capi poco dopo aver riaperto. Un conto è promuovere, un altro svendere». La parola a Chiara Amici, che con la madre Rosella Vinotti gestisce la Casa della Lana: «Abbiamo operato alcuni sconti a titolo di incentivo, ma sono promozioni legate a un periodo limitato. È bene che tra i commercianti ci sia omogeneità nel proporre vendite promozionali, che devono essere limitate a un periodo ridotto. La gente passa e compra, c’è un senso di normalità che in questo periodo è cosa rara. Abbiamo una clientela fidelizzata e questo aiuta». E ancora, per Michele Montini del negozio “Glam” «nei primi giorni l’affluenza è stata importante, tra clienti fidelizzati e persone che avevano voglia di uscire. Dall’inizio della scorsa settimana invece abbiamo registrato meno ingressi, tutti hanno lamentato il fatto di non aver ancora percepito la cassa integrazione. In questa fase non ho ritenuto di dover proporre vendite promozionali, la merce era nuova e non mi è parso giusto farlo. Ma credo che ognuno possa fare ciò che ritiene più giusto». Sui saldi: «Spero che qualcuno ci obblighi a farli realmente ad agosto, ma ho il timore che da luglio si parta con le svendite… E se tutti lo fanno, in qualche modo ti devi adeguare». Infine per Marilena Baratti, di Mary Bart «queste due prime settimane sono andate discretamente bene. In accordo con altri negozi di abbigliamento abbiamo puntato su uno sconto del 20%. Per quanto riguarda i saldi ad agosto credo possa essere sensato: tante persone probabilmente resteranno in città, e potrebbero decidere di approfittare dell’occasione del momento. Svendite a luglio? Servirà unità d’intento tra noi commercianti».

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