MORTARA – Le voci sull’apertura dell’ennesimo bazar etnico in corso Garibaldi accendono il dibattito. Nel mirino, l’assenza di regole capaci di tutelare l’identità urbana. La richiesta: strumenti chiari per armonizzare le attività, salvaguardare la vocazione turistica e impedire che il cuore della città venga snaturato da insegne e prodotti fuori contesto. L’architetto Paola Savini, da tempo impegnata in iniziative volte a garantire maggiore sicurezza alla città, ha le idee chiare: «In molte città – aggiunge – si sono poste regole: niente minimarket notturni, limiti a phone center e attività a bassa qualità, incentivi per botteghe artigiane, per negozi storici, per chi investe davvero nel territorio. Mortara deve fare lo stesso. Serve una regia».