Il decoro di questa città sempre in secondo piano

Rifiuti nei parchi e rotatorie poco curate dagli enti preposti
Se questo è il nostro “biglietto da visita” non andremo lontano

Potrebbero, e anzi dovrebbero, essere una sorta di ideale “biglietto da visita” della nostra città, i primi elementi che spesso chi arriva da fuori si trova a osservare. Ma così purtroppo pare proprio non essere. Perché le rotatorie a Mortara non rappresentano certo, in moltissimi casi, un esempio di gestione virtuosa degli spazi urbani. Le rotonde di accesso alla città sono di competenza provinciale, e nei giorni scorsi è stata tagliata l’erba, ma il discorso non cambia di una virgola: sarebbe necessaria una valorizzazione diversa, anche cercando nuove realtà, aziende o associazioni, che si assumano la responsabilità di sponsorizzare e quindi di mantenere in condizioni positive la rotonda. Non basta solo tagliare il prato, e ci sono moltissimi esempi sparsi per l’Italia di quanto una “semplice” rotatoria possa donare un aspetto diverso all’area circostante. E il Comune, in tutto questo, deve senza dubbio vigilare, ricordare fermamente che ne va del decoro della città. Perché spesso basta un segnale semplice per lanciare messaggi estremamente importanti.
La città appare troppo spesso sporca, anche a causa dell’inciviltà di chi dimostra di non averne a cuore le sorti. L’esempio delle rotatorie rappresenta una sorta di simbolo di un decoro che sembra davvero non interessare a nessuno. Sono costanti e quotidiane le segnalazioni, e forte è il dibattito perché no, così non può andare avanti. Si parla spesso, e a tutti i livelli, di ambiente, di rilancio dell’immagine dei territorio e delle aree urbane. Non manca addirittura una certa letteratura su tali argomenti, che secondo alcuni possono rappresentare uno dei pilastri della società di domani. Occorre quindi lanciare da subito tutta una serie di segnali, per far sì che l’incuria smetta di regnare e per ridare ai cittadini la consapevolezza che il bene comune è il primo e più rilevante valore per la collettività.

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