LA CAMELIA COLLEZIONI – Biki: la pioniera che ha ridefinito il concetto di moda in Italia e nel mondo

Questo vezzeggiativo, che significava “birichina”, era il nome affettuoso che il nonno Giacomo Puccini le aveva dato: Elvira Leonardi Boyer, in arte Biki, è diventata una figura emblematicamente importante nell’alta moda italiana, un’icona di stile e di imprenditorialità. 
Nata in una famiglia benestante, cresce nella Milano degli anni ’30; la madre, Fosca, sposa il magnate dell’imprenditoria Mario Crespi, il proprietario del Corriere della Sera. Questo contesto le ha offerto opportunità straordinarie e il coraggio di seguire le proprie passioni; come lei stessa sottolinea: “ho avuto il privilegio di poter scegliere se lavorare o no”. La sua carriera iniziò nel 1936 con una collezione di biancheria intima che conquista il poeta Gabriele D’Annunzio. Le sue creazioni evolvono rapidamente, passando da camicie da notte a tailleur e abiti da sera. Grazie al suo talento, nel suo atelier transitano dive famose come anche Maria Callas. In Collezione, 18 sono gli abiti del suo marchio, di altissimo livello sia per l’esecuzione sartoriale che per l’unicità. Tra i più preziosi, sono quelli che ci sono stati donati, ancora avvolti con la velina e racchiusi nella scatola di cartone con nastro come voleva l’usanza delle sartorie di un tempo. Questo modo di consegnare il capo permetteva di mantenerne l’integrità perchè non dava modo di spostarsi all’interno della confezione. Solo di 3 ci è pervenuto il cartamodello con i vari passaggi della realizzazione comprese modifiche e imbastitura; questo ne determina sia l’autenticità ma anche l’unicità ed anche un abito con il corpetto rifinito di strass applicate a mano, che ci è stato regalato da una nota imprenditrice vigevanese.

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