Nella chiesa dei frati si prega per Mussolini

La “cappella del suffragio” è una delle istituzioni della chiesa dei frati, ovvero il Santuario di Sant’Antonio, che si trova in piazza Motta. Un tempo il luogo di culto era gestito direttamente dai frati francescani, da 28 anni invece il rettore è don Felice Locatelli. Entrando in chiesa, in una cappella a destra, ci sono trascritti i nomi e i cognomi di centinaia di mortaresi defunti. L’idea era partita un tempo dagli stessi frati. «Chi fosse anziano e volesse pregare per un proprio caro può anche non andare fino al cimitero, perché qui trova la sua immagine e il suo nome». In quella “cappella del suffragio”, nascosto tra la sequela di nomi, c’è anche quello di Benito Mussolini, con la figlia Anna Maria, sposa del mortarese Nando Pucci Negri. Un piccolo angolo di Predappio anche nella nostra città. Don Felice ne è perfettamente consapevole.

«La targa del Duce me la sono trovata quando sono arrivato e non l’ho mai toccata. Comunque è un dato di fatto che noi, per i defunti di quella cappella diciamo una messa per due volte alla settimana, quella delle 9 del giovedì e della domenica. È una tradizione consolidata. Quindi possiamo dire che per due volte alla settimana pregiamo e diciamo una messa in suffragio anche per Benito Mussolini». Il sacerdote aggiunge, con una battuta: «Direi che ne ha bisogno». Sono in pochi ad avere notato l’immagine del Duce. Solo qualcuno particolarmente nostalgico lo sa. E ogni tanto passa a salutare. La storia della “cappella del suffragio” si perde nel tempo. «Dopo i frati – ammette don Felice – ho cercato di mantenere questa iniziativa, perché la gente l’ha sempre voluta. Piuttosto la cosa difficile è stata quella di farci stare sempre più nomi di defunti. Prima ho occupato gli spazi disponibili, poi ho iniziato un’opera di ristrutturazione, rimpicciolendo le targhe troppo grosse. Ora di spazi ce ne sono ancora pochi, ma stiamo continuando questo lavoro di cesello». La targhetta di Benito e Anna Maria Mussolini è molto in alto, sulla parete di fondo, in fianco alla statua della Madonna. Anche questo da l’idea che sia stata una delle prime targhe ad essere state posate. Probabilmente da qualche parente di Nando Pucci Negri, mortarese molto conosciuto per avere presentato il palio dell’oca nelle prime bellissime edizioni, ma anche per essere stato noto presentatore e attore televisivo. Aveva sposato, nel 1960, a Ravenna, Anna Maria la figlia minore (quintogenita) del Duce e di Rachele Guidi, da cui Nando Pucci ebbe due figlie, Silvia ed Edda. Sia Nando che Anna Maria sono stati sepolti nel cimitero di Predappio. Ma così come per tanti mortaresi meno noti il Duce e Anna Maria possono essere ricordati anche nella “Cappella del suffragio” della chiesa dei frati. «In passato ho sempre evitato gli eccessi – conclude don Felice – In un’altra parrocchia un uomo di estrema destra mi chiese di dire una messa per il Duce. Io gliela avrei anche detta. Ma scoprii che la data scelta per la messa era anche quella della marcia su Roma. Tornai sui miei passi e dissi di no. Sarebbe stato l’innesco di una manifestazione che volevo evitare. Quello era sbagliato. Ma dire una messa direi proprio di no».

1 thought on “Nella chiesa dei frati si prega per Mussolini

  1. Bella iniziativa, vorrei anche io mettere una targa per una caro defunto, gradire sapere quanto costa, se una tantum, o quota annuale.

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