Da bomber a direttore sportivo, la nuova vita di Martina Negri

L’attaccante scelta per individuare le giocatrici per migliorare la rosa. Nel frattempo darà ancora il suo contributo in campo: «Qui mi sento al centro di un progetto importante»

Dal campo alla scrivania il passo è breve. Lo ha imparato in questi giorni anche Martina Negri, 29 anni, attaccante-capitano del Vigevano femminile, recentemente nominata direttore sportivo del club biancoceleste che milita nel campionato di Promozione. Una “promozione” nel vero senso del termine. Il suo compito sarà individuare nuove giocatrici in grado di alzare l’asticella delle aspettative di una società che, fin dall’inizio della sua giovane storia (ha appena compiuto un anno di fondazione), non ha fatto mistero di voler puntare a una categoria superiore. Martina continuerà comunque a dare il proprio contributo sul campo nella sua seconda stagione a Vigevano: la prima si è conclusa con 11 gol che hanno proiettato la propria squadra a ridosso della zona playoff fino alla sospensione causa emergenza Covid-19. «E dire che due anni fa avevo deciso di smettere, dopo un grave infortunio ai legamenti della caviglia – racconta l’attaccante biancoazzurro – poi Gianni Speciale mi ha convinto a ritornare sui miei passi. Fin da subito mi è piaciuto il progetto: ho trovato uno staff molto competente e preparato che mi ha aiutato a rimettermi a posto fisicamente. I risultati si sono poi visti tutti in campo: abbiamo una base buona da cui ripartire». Ora questa nuova esperienza all’interno dello staff tecnico ducale che vedrà ancora in panchina il tecnico Davide Bruno, confermato in panchina e appena nominato nuovo responsabile del settore femminile. Martina sarà quindi il volto nuovo e giovane della dirigenza che non si pone limiti ma punta in alto. «Ho avuto la fortuna di girare diverse squadre e di conoscere diverse giocatrici – va avanti la Negri – sicuramente era un passo che avrei voluto affrontare, una volta terminata definitivamente la mia carriera da giocatrice, però adesso si è presentata questa opportunità e voglio sfruttarla al massimo delle mie capacità. Ringrazio la dirigenza per l’attestato di stima che ha avuto nei miei confronti e farò il possibile per ricambiare la fiducia. Per me è una novità che abbraccio volentieri: in questo sono seguita costantemente e messa al centro del progetto. Mi sto confrontando quotidianamente con il mister per cercare di capire quali sono i profili che potrebbero fare al caso nostro». Per Martina si chiude quindi un cerchio iniziato da quando era bambina, giocando con i maschi. «Ho cominciato quando avevo cinque anni – rivela – dopo aver praticato danza. Ho iniziato nel Gropello, poi ho giocato con le Azalee (formazione di Varese, ndr) in serie B. A quei livelli il calcio non ti permette di vivere, quindi ho dovuto sempre mantenermi lavorando. Ho fatto diverse categorie, ho giocato anche con il Milan. Poi, come detto, l’infortunio e il ritiro. In verità, giocavo ancora nel calcio a 7 però il pallone era diventato semplicemente uno svago. Dopo è arrivata la chiamata del Vigevano e allora ci sono “ricascata”. Ma rifarei questa scelta: ora voglio godermi questa esperienza».

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