Si è riunita lunedì nell’aula consiliare la Consulta per l’Ambiente. Un incontro che ha avuto come oggetto di discussione la presentazione della relazione sul progetto per la realizzazione di un impianto di essicamento fanghi, destinati poi ad essere bruciati, proposto da Lomellina Energia. La Consulta ha espresso un parere, meramente consultivo, come è nella natura della stessa Consulta, di contrarietà alla realizzazione di un impianto i cui aspetti negativi sono maggiori di quelli positivi. Il recupero dell’acqua evaporata dai fanghi essicati che verrebbe utilizzata per il raffreddamento delle caldaie, il recupero dell’energia termica prodotta, l’installazione di un impianto Denox catalitico sulla linea 2 di incenerimento, nell’ottica di una riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto, ed un futuro progetto di recupero del fosforo. Secondo l’organo presieduto da Riccardo Orlandi, non sono sufficienti ad attutire gli effetti negativi che il progetto avrebbe sulla situazione ambientale, a cominciare dall’inquinamento certo derivante dall’aumento del traffico di mezzi pesanti e le possibili emissioni di natura odorigena connesse alla movimentazione dei liquami. Inoltre sempre secondo la Consulta il progetto non avrebbe conseguenze pratiche sulla riduzione dello spandimento in agricoltura dei fanghi data l’assenza di norme che ne vincolano la modalità di smaltimento e provenienza. Nel documento viene espressa la forte insoddisfazione di come questa nuova iniziativa rappresenti la conferma di come per Parona non sembra esservi altro modello di sviluppo che quello legato ad attività industriali ad alto impatto ambientale.