Il momento religioso celebrato da Padre Nunzio De Agostini
In un video rievocata la sua figura tra la commozione dei presenti
“L’eredità più bella e migliore di ogni patrimonio che i genitori possono lasciare ai figli, è l’esempio di una vita onesta”. Parole, quelle pronunciate da Marco Tullio Cicerone, che ben s’attagliano alla figura di Paolo Sedino, per tutti “il Notaio”. Un’eredità ancora più grande perché Paolo non si è limitato a trasmetterla solo alla famiglia e alla figlia Stefania, ma l’ha lasciata in dote ai moltissimi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e poterlo chiamare “amico”. Gli stessi che anche quest’anno si sono dati appuntamento sul prato della Liberata, a Mortara, dove per il quarto anno e nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento sociale, si è celebrata la messa in suo ricordo. Si è trattato di una giornata di commozione, ma anche di festa, proprio come avrebbe voluto il Notaio. Dopo la messa celebrata da Padre Nunzio De Agostini è stato proiettato un video ricco di fotografie con i momenti salienti della sua vita. Immagini che hanno suscitato la commozione dei tantissimi presenti. «Caro papà – ha commentato la figlia Stefania – ogni volta che alzo gli occhi al cielo, che mi perdo nella tempesta dei miei pensieri, sei sempre e solo tu il mio protagonista. Mi hai dato ali e radici, libertà e certezze. Mi hai sempre incoraggiato a cercare la luce. Hai reso il mio mondo, un posto migliore. Sei sempre quella voce che mi chiama perché nessuna distanza ti porterà mai lontano dal mio cuore. Perché mai smetterò di guardare in alto, verso le stelle e il cielo. Lassù dove ci sei tu». Alla celebrazione hanno preso parte tantissimi amici, colleghi di lavoro, professionisti, Lions, oltre ad una nutrita delegazione di Carabinieri in congedo e di Scout di Mortara. Il notaio Paolo Sedino si è spento il 6 settembre 2016. Aveva 76 anni. Per oltre quarant’anni ha svolto la professione di notaio con studio a Garlasco e a Mortara e incalcolabile è stato il numero di persone che nel tempo hanno saggiato delle sue doti professionali, tutte all’insegna della competenza e della serietà. Tantissime sono ancora oggi le testimonianze in questo senso che giungono alla famiglia. Ma Paolo non era solo uno stimato professionista: era una persona per bene, un uomo saldamente ancorato a quei valori sempre meno comuni. Aveva un’intelligenza fine, molteplici interessi culturali e un marcato senso dell’umorismo. Era colto e brillante. Eppure sapeva apprezzare come nessuno l’umiltà della terra: radici profonde e mai recise lo legavano al retaggio del mondo contadino, sua culla natale. C’è poi un ultimo aspetto, di ordine morale, che deve essere qui evidenziato. Probabilmente il più importante. Ed è che il cuore di Paolo Sedino era pieno d’amore. Amore per i propri cari, manifestato in gestualità ed espressioni di incommensurabile affetto. Amore per la vita, per la bellezza del creato.