Odori insopportabili dai campi E riesplode forte la polemica

Miasmi verso Parona, famiglie costrette a chiudere le finestre
Erano “gessi di defecazione”: «Stiamo rovinando le campagne»

Una protesta forte, che ha creato discussioni e ha riportato in primo piano l’annoso problema relativo ai fanghi. Perché il cattivo odore che per diversi giorni ha imperversato in orario serale ha obbligato tanti a chiudere le finestre di casa. Come ormai spesso accade, sono stati i social network a fare da piazza virtuale, confermando un malcontento comprensibile: «Non si respira» è stato il desolante commento di una cittadina, a cui sono seguite decine e decine di conferme di una situazione che ha letteralmente rovinato le serate di tante famiglie. Stando a quanto emerso i liquami, che nascono nell’ambito del ciclo idrico, sono stati sparsi in direzione Parona. Sul posto si è recata anche la Polizia locale per i controlli del caso. Si dovrebbe essere trattato dei cosiddetti gessi di defecazione. «Sono al corrente della situazione, che ha riguardato in questo caso la zona tra Mortara e Parona – conferma Alberto Gregotti, consigliere comunale e agricoltore – ci sono in effetti odori insostenibili a livello olfattivo. Ho studiato in passato la normativa, che prevede lo smaltimento di sostanze che siano stabili, e il fatto che ci siano cattivi odori indica proprio la presenza di un prodotto non stabile, il che di per sé non è corretto». Il riferimento è ai fanghi, per il cui smaltimento la ditta deve inviare una comunicazione riguardante tutti i dettagli dell’operazione (mappa catastale del terreno e analisi del prodotto), mentre per quanto riguarda i gessi di defecazione «che a livello olfattivo sono comunque molto impattanti – aggiunge Gregotti – non c’è obbligo di comunicazione preventiva». In entrambi i casi vi è l’obbligo di arare immediatamente il terreno, ma evidentemente non è bastato. «Io resto fermamente contrario allo smaltimento dei fanghi in agricoltura – attacca Gregotti – non è questa la soluzione. Stiamo creando un danno alle falde acquifere e all’ecosistema della nostra zona. Non mi rassegno, occorre trovare il modo di limitare questa situazione per una questione di sicurezza verso i cittadini e di qualità della campagna stessa. Il problema riguarda i margini di movimenti delle amministrazioni comunali, capita che vengano redatti regolamenti poi bocciati dai tribunali, con l’avvio di cause lunghe e costose. La politica può ad esempio occuparsi del disagio olfattivo o andare a colpire l’accumulo di fanghi. Teoricamente scaricare un camion in campagna vuol dire creare accumulo, e questo non può essere fatto. Il disagio c’è, questo è innegabile»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *