Dopo un mese, tutti gli ambulanti sanzionati per aver varcato la Ztl
Il sindaco si giustifica, la minoranza si schiera al fianco degli operatori
La novità dell’autunno medese è stata il mercatino del riuso. La prima giornata, lo scorso 6 settembre, ha visto piazza Repubblica animarsi di più di 20 banchi con i più vari generi merceologici esposti. Peccato che, per arrivare in piazza, praticamente tutti gli stanziali abbiano superato i varchi della Ztl: a distanza di un mese, quindi, si sono visti recapitare sanzioni di 58 euro, cui se ne aggiungono altri 18 di spese che, se non saranno saldati entro cinque giorni dal ricevimento, aumenteranno a 101. I commercianti, pronti a interessare della situazione il Prefetto e, se non dovesse bastare, a varcare le soglie del Tribunale, lamentano l’inflessibilità del Comune, che non ha annullato le sanzioni, in alcuni casi più di una ad una sola persona. Sul punto, il sindaco, Giorgio Guardamagna, è lapidario: «In prima persona – spiega – con la Polizia Locale e i volontari civici, ho convenuto con l’organizzatore per evitare proprio che accadesse quanto successo. Avevamo concordato di lasciare alzata la sbarra di via Verdi, tra Comune e castello, nelle prime ore del mattino, in modo che tutti gli espositori potessero transitare da lì, dove non c’è il varco Ztl. Evidentemente questa comunicazione non è passata: quindi, se c’è stato un vizio, di certo non è imputabile all’amministrazione, che aveva messo gli espositori nella condizione di non incorrere in contravvenzioni». La posizione non trova l’appoggio della minoranza, che si schiera con gli ambulanti: «Riteniamo che, in un caso come questo – commenta la capogruppo Antonella Bertarello – non sia vero che il sindaco non possa fare nulla. Si organizza un evento per rivitalizzare una città in sofferenza e il supporto dato dal Comune lascia a desiderare: due transenne, qualche volontario e il non voler porre rimedio anche dopo aver rilevato che la comunicazione non è stata efficace. Il sindaco sa della sua mancanza e il voler addossare la responsabilità sull’associazione è uno scaricabarile».