Formiche nel cibo in mensa La protesta dei genitori

La protesta arriva direttamente dal genitore di una classe delle scuole elementari di Mortara che ha ricevuto il mandato, da parte degli altri, di comunicare il disservizio. Il problema principale sta tutto nella mensa scolastica che da settembre è gestita dalla nuova società subentrata alla Sodexo, la Vivenda di Roma, la quale ha rilevato il centro cottura dell’azienda precedente. Che sia da tempo in atto una forma di “agitazione” è scontato. Le voci si rincorrono, ma spesso, come succede nelle mense scolastiche, sono le procedure applicate dai nutrizionisti e da una sana alimentazione a rendere meno appetibili i piatti. In questo caso, però, i genitori lamentano che in una occasione si siano trovate delle formiche nel piatto di alcuni bambini e che recentemente si sia trovata anche una cimice nell’insalata. Inoltre qualche maestra, presa da compassione, avrebbe dato dei biscotti ad alcuni bambini.

Il genitore spiega: «I nostri bambini sono già grandi e hanno visto tutti la stessa cosa. Evidentemente perchè ne hanno parlato gli adulti in mensa. Qualcuno ha tentato di giustificare. Ma come si può giustificare una questione di questo tipo? Non le parlo solo a nome mio, ma a nome dei genitori della classe». I quali stanno raccogliendo firme in una sottoscrizione per scrivere una lettera con la richiesta di chiarimenti per questi episodi. «La mensa dipende dal Comune – afferma ancora il genitore – è impossibile che non sappiano. Spero che si siano già attivati. Comunque se così non fosse lo faranno. Noi ci stiamo muovendo». A questi episodi se ne sarebbe aggiunto uno, da verificare, ma con una valenza diversa. «Ci hanno detto che, visto che i bambini non mangiavano, una maestra ha dato loro dei biscotti, per non farli stare senza cibo». L’episodio è altrettanto allarmante. Oltre alle formiche o la cimice o (altro episodio raccontato) una zanzara schiacciata su un panino, ci sarebbe forse il gusto del cibo a costituire un problema. «Noi che non abbiamo agevolazioni – conclude il genitore – paghiamo 77 euro al mese. Vorremmo anche essere tranquilli, invece con queste storie che emergono non si può».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *