I libri di Padre Pianzola (1935) con cui insegnava ai catechisti

Dagli scritti del Beato fondatore delle suore emerge una assoluta modernità. Tra gli esempi non mancano accenni a… Napoleone

Il Beato Padre Francesco Pianzola non finisce mai di stupire. Del resto è proprio questo aspetto di innovatore e precursore dei tempi che l’hanno portato a fondare prima gli oblati, poi le suore che tutti chiamiamo Pianzoline e a far crescere un movimento di aiuto alla povertà e alle persone bisognose che si rivela efficace ancora oggi, ma allora era dirompente. L’analisi è totalmente confermata da tre libricini che sono stati recentemente donati alla  biblioteca Civico.17 da una suora del Centro Sociale, suor Claretta, che li possedeva e ha pensato potessero diventare di dominio pubblico, pur essendo presenti tra le opere conservate dalla Casa Madre delle suore e in particolare da suor Tiziana Conterbia, che è stata la postulatrice della causa di beatificazione. «Pianzola diceva “andando insegnate” – afferma suor Conterbia che oggi è la responsabile del Centro Sociale – Il Padre ha scritto un manuale con risposte rapide ai problemi, ha istruito le suore e le catechiste con un metodo nuovo e moderno non solo per allora ma per certi versi anche per oggi». La bibliotecaria Antonella Ferrara li ha accolti e inseriti nello scaffale dedicato al Padre Pianzola. «Le donazioni che accettiamo in biblioteca devono avere un particolare significato. E questi tre piccoli volumi, che noi non avevamo ancora, sono un importante documento». Sono un “manuale di religione ad uso delle reverendissime suore e delle catechiste” e già questa è una novità per il tempo, ovvero per il 1935. Il nulla osta alla stampa e l’imprimatur erano arrivati da Torino. Il primo volume inizia con un grande capitolo che è quello della “Fede” e il Pianzola con semplicità tratta l’argomento in maniera sciolta e accattivante, tanto che pubblica anche in una serie di piccole “letture” disseminate alla fine dei capitoletti un colloquio tra Napoleone Bonaparte e il suo generale Bertrand. Il condottiero francese spiegava con le sue parole l’esistenza di Dio. Ma ancor più attuale è l’introduzione, scritta da Pianzola nel giorno di Pentecoste del 1934, quindi un momento simbolico anche per la religione e la cultura cristiana. Il Beato voleva superare la prima edizione della “Scuola di religione” del 1917, da lui dedicata ai giovani e poi diffusa in tutta Italia, per dedicarsi a «un nuovo lavoro non facile». Un corso di religione destinato alle suore missionarie «dedite all’apostolato dei figli dei campi». Poi dice: «In questo tempo di sentito apostolato esce il presente tentativo di “Dottrina Cristiana” per le anime religiose e secolari…». E spiega un concetto che potrebbe essere di oggi, 2021, invece è datato un secolo fa: «Mi sono adattato – dice – a questi momenti di nervosismo celere. Le risposte sono brevi per l’alunno. Le spiegazioni per l’insegnante o per la cultura sono molto frazionate, cercando di renderle esatte e semplici…». Chissà cosa avrebbe combinato Pianzola con gli strumenti social di oggi, dove questi sono presupposti  fondamentali per un ottimo web-manager. 

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