«La regione Lombardia lascia giustamente l’obbligo delle mascherine perchè stiamo vivendo un caso anomalo rispetto a quello di tutte le altre regioni» afferma il primario del reparto di Pneumologia dell’ospedale Asilo Vittoria di Mortara dottor Adriano Scoccimarro.
Però, che la mascherina impedisca la normale respirazione lo capiscono tutti. «Si può evitare di portarla in spazi aperti, mentre si corre o si cammina o si fa sport se ci sono le distanze previste tra un metro e mezzo e due. Non è necessaria tra i componenti famigliari. Ma se si passeggia per strada da soli e si gira l’angolo ci si può imbattere in qualche persona, per cui, se il numero dei contagi resta questo è meglio la prudenza. In altre regioni dove i contagi rallentano, allora è possibile assumere un atteggiamento meno prudente». L’alto numero dei contagi in Lombardia è paragonabile a quello della Lomellina. «È un problema irrisolto dalla scienza. Probabilmente nei prossimi mesi quando avremo dei dati maggiori sul tipo di diffusione della malattia potremo fare ipotesi che attualmente nessuno può ancora azzardare – prosegue Scoccimarro – Resta comunque un dato ormai acclarato, ovvero che gli attuali contagi, sia in Lombardia che da noi, sono eventi residui che andiamo a controllare, non nuovi focolai. Sono vecchi casi e non nuovi contagi, ecco perchè anche la Lombardia è in grado di aprire le porte come tutte le altre regioni. Quasi tutti i pazienti che vediamo oggi non sono pericolosi». Le malattie dell’apparato respiratorio sono state sottovalutate da tempo, ora si riscopre l’importanza di questa branca della medicina. «È la mia specializzazione – sottolinea il medico – lavoro a Mortara da molti anni e ho fatto in tempo a conoscere e lavorare con il professor Piazza. Dopo la scomparsa della tubercolosi le malattie polmonari sono state sottovalutate, ma è un errore. La nostra società e l’aumento dell’inquinamento atmosferico mettono sempre più sotto pressione i polmoni. In questo caso è stato un virus a riaccendere il problema». Il reparto di Pneumologia dell’Asilo Vittoria è l’unico in tutta la provincia di Pavia, se si esclude quello del Policlinico San Matteo. Potrebbe essere il primo a valutare e monitorare, in autunno, i possibili nuovi focolai? «Speriamo non ce ne siamo – conclude Scoccimarro, ma noi saremo pronti a questa evenienza. È il nostro mestiere e siamo sempre a contatto con le infezioni. Dovrà essere molto attiva la medicina sul territorio, nelle segnalazioni. Contemporaneamente sarà il pronto soccorso a valutare i possibili soggetti. Se ce ne fossero di gravi devono andare a Vigevano dove c’è la Rianimazione. Noi siamo pronti anche oggi a trattare tutti quelli che si definiscono “grigi” quindi non ancora definiti, ma purtroppo con patologie assimilabili a quelle del Covid. Lo potremo fare utilizzando nel nostro reparto camere singole e unendo ogni precauzione necessaria. Solo in questo modo potremo evitare con la prossima eventuale ondata un’altra esplosione di queste dimensioni».